fbpx
Sign up with your email address to be the first to know about new products, VIP offers, blog features & more.
[mc4wp_form id="6518"]

Io resto a casa: donne, rivoluzioni domestiche e smartworking

In questi giorni di frequenti hashtag #iorestoacasa, sorgono spontanee alcune riflessioni. La frase suona già strana e al pratico può risultare ancora più dissonante. Al di là dell’obbligo che non rende di certo piacevole l’idea, oggi rimanere tra quattro mura domestiche rimanda ad un immaginario poco positivo e per nulla attraente. In alcuni casi può addirittura coincidere con il “perdere tempo” o con la nullafacenza. Per molti costituisce un danno economico rilevante, per altri può significare la sofferenza di convivere con chi non si vuole, ma per chiunque vi sia una casa in cui restare, essa è anche: prendersi cura.

In quarantena: prendersi cura

In questo girare tra scaffali della cucina e del ripostiglio, mi son venute in mente le nostre nonne e bisnonne, il loro grande lavoro, abituate a stare in casa più di chiunque altro. Eppure questo non implicava l’essere inoperose. Tutt’altro. Donne di un tempo, che spesso divenivano madri e poi nonne, ma che mai si arrestavano. Forse ce le ricordiamo pronte a far brodi e conserve, riempire la cantina di barattoli con sott’oli e sottaceti, stipare vaschette Algida con spezie e aromi da congelare, passare scopa e paletta, raccogliere frutta, cucinare per tutta la famiglia nipoti annessi, avere un pensiero sempre per tutti, “oggi è il compleanno di”, lavare il bagno, mettere in piedi i cuscini del divano, rassettare lenzuola profumate, mettere in ordine abiti e mutandine di tutti, lasciare da parte calzini singoli e speranzosi di trovare il compagno anche per mesi, pezzi di stoffa per rattoppare, custodire sino all’ultimo bottone perché “non si sa mai”. E ancora: potare le rose, farsi la tintura in casa, la piega con spazzola e phon, la lacca Splendor.

donne e rivoluzioni domestiche smartworking

Restare in casa per una donna significa creare e ricreare continuamente.

Un lavoro duro e continuo, di un valore umano ed anche economico inestimabile. Un lavoro che preserva ambienti e persone. Ecco io la ricordo cosi mia nonna: coi jeans, che uccideva i topi o allontanava gli insetti da casa per non spaventare mio nonno. Donne inarrestabili le nostre nonne, che sapevano vivere al meglio la dimora. Pensiamo a loro quando oggi ci invitano a rimanere in casa, pensiamo agli innumerevoli stratagemmi del loro fare creativo, prendiamo spunto dalle nonne degli altri se non ne abbiamo avuta una o la nostra non ci piaceva, non stiamo a lamentarci ma tuffiamoci nell’onore di un tempo che è stato e ricordiamo di cosa sono state capaci le donne sole tra quattro mura.

*articolo scritto dalla Psicologa Stefania Coniglio

Seguici anche su Facebook nella pagina Trend à Porter

*Cover Photo by Daria Shevtsova from Pexels

Comments

comments

1 Response

What do you think?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *