Mi sono sempre chiesta se si possa mai essere delle mamme “esperte”, se il fatto di avere uno o più figli ci rendesse delle mamme “professioniste del settore”.
Nessuno dice mai che col primo figlio ci si sente “inadeguate”, quell’istinto materno che tutte noi donne abbiamo sin dalla nascita, viene messo a dura prova da un piccolino che comunica con te solo attraverso il pianto o lo sguardo e tu non sai, davvero, da dove cominciare. Forse col secondo figlio e, nel mio caso, col terzo, si acquisisce maggiore consapevolezza e sicurezza nel destreggiare i propri figli, ma nessuno ti dirà mai che stai facendo un buon lavoro e anche se tu lo sai, la paura di sbagliare è sempre lì, dietro l’angolo.
Una mamma felice e realizzata è una mamma più serena
Se c’è una frase vera che riguardi l’universo donna e l’universo mamma, è proprio questa. Già con la nascita del primo figlio mi sono imposta che avrei fatto di tutto per essere una buona mamma, ma senza dover per forza annullarmi in quanto donna, in quanto professionista. Ho studiato e lavorato tanto e, per quanto ami immensamente i miei figli, ho deciso che non avrei mai rinunciato a questa parte di me, una mamma sì, ma anche una donna, una ballerina, una prof.
E se questo vuol dire fare sacrifici, andare a letto con gli occhi gonfi e stanchi, significa anche rendermi felice e appagata. Significa forse passare meno tempo con i miei bimbi ma avere più tempo “di qualità” da trascorrere insieme a loro. Una recente indagine statistica ha rivelato che più di 37mila donne hanno lasciato il lavoro nel 2019, ma io provengo da una famiglia di donne lavoratrici e di uomini che hanno aiutato nelle faccende di casa, hanno cambiato pannolini e preparato pappe per i loro figli e non perché gli fosse stato imposto da qualcuno, ma in modo del tutto naturale.
Una mamma dalle mille risorse…
Mi definiscono così, ma in realtà io mi sento come una batteria ricaricabile che non si esaurisce mai, che ritrova la forza anche quanto tutto sembra stia crollando. La forza che ritrovo, quando mi perdo, grazie ai miei uomini: a mio papà, a mio marito e ai miei figli.
Credo che questa forza sia anche nel DNA di tutte le donne della mia famiglia, delle mie nonne, di mia mamma, di mia sorella e di mia nipote Costanza, che ancora non distingue la destra dalla sinistra, ma sa già che farà danza.
Quella forza che noi donne abbiamo in quasi tutti gli step importanti della nostra vita: dal momento del primo ciclo mestruale, a quello della gravidanza e dell’allattamento. Quei momenti in cui dobbiamo mostrare tutta la nostra forza, sicurezza e delicatezza al tempo stesso.
Quando pensiamo al ciclo, alla maternità, all’allattamento, la prima cosa che ci viene in mente sono le “rinunce” che dovremo fare. Perché forse è quello che la società si aspetta da noi donne. Perché non pensare invece a tutte le nuove cose che potremmo fare? Smettere di pensare ai No e concentrarci su ciò che ci rende più felici e più sicure.
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